di Alfredo Gabriele Di Placido e Maurizio Martinelli, EDITeam*

Il telelavoro ha acquisito una crescente importanza negli ultimi dieci anni. Sebbene il telelavoro da casa presenti molti potenziali vantaggi, può anche influire sulla salute dei lavoratori e aggravare i disturbi muscoloscheletrici (DMS), se non adeguatamente gestito.

Inoltre, da marzo 2020, la pandemia di Covid-19 ha provocato un passaggio senza precedenti al telelavoro. Di conseguenza, i paesi hanno avuto urgente bisogno di rivalutare la legislazione sul telelavoro per proteggere i dipendenti dai rischi ergonomici nuovi ed emergenti.

Quali sono le responsabilità dei datori di lavoro quando si tratta di telelavoro?

A livello europeo, il telelavoro è regolamentato attraverso la direttiva quadro e altre direttive relative alle condizioni di lavoro (come la direttiva sull’orario di lavoro) e alla sicurezza e salute sul lavoro (SSL). Ma nonostante ciò, nell’UE non esiste un atto legislativo unico e specifico direttamente correlato al telelavoro. Al contrario, è regolato a livello nazionale attraverso la legislazione statutaria, il dialogo sociale e la contrattazione collettiva.

Al centro dell’approccio europeo al telelavoro, tuttavia, c’è l’EU Framework Agreement on Telework, un accordo autonomo tra le parti sociali formulato nel 2002. Il documento fornisce una definizione di telelavoro come “forma di organizzazione e/o esecuzione del lavoro, utilizzando informatica, nell’ambito di un contratto/rapporto di lavoro, in cui il lavoro, che potrebbe anche essere svolto presso il datore di lavoro, è svolto regolarmente al di fuori di tali locali. Inoltre, offre una panoramica chiara, anche se generale, delle responsabilità pre-pandemia dei datori di lavoro nei confronti del personale di telelavoro.

Queste responsabilità includono garantire che il telelavoratore benefici degli stessi diritti dei lavoratori in loco, tenendo anche conto delle particolarità del telelavoro. Sottolinea inoltre il fatto che il datore di lavoro è responsabile della sicurezza e salute sul lavoro dei telelavoratori, soprattutto per quanto riguarda le condizioni di lavoro e l’uso di strumenti come i videoterminali. L’accordo chiarisce che i telelavoratori hanno il diritto di richiedere visite ispettive, per garantire che il loro spazio di lavoro sia adeguato allo scopo ed ergonomico.

Il corso di perfezionamento “Ergonomia fisica per ergonomi di azienda”

Considerato l’interesse crescente per la gestione del rischio disturbi muscolo-scheletrici (DMS) e la maggiore richiesta del mondo del lavoro circa professionisti qualificati in tale ambito, una interessante opportunità formativa rivolta ai Tecnici della Prevenzione viene offerta dall’Università degli Studi di Milano, attraverso il corso di perfezionamento “Ergonomia fisica per ergonomi di azienda” (qui il link del bando dei corsi di perfezionamento) rivolto a Fisioterapisti e Tecnici della Prevenzione.

Il corso ha lo scopo di “fornire ai partecipanti approfondimenti e competenze in ergonomia fisica e gestione dei piani di prevenzione utili a formare ergonomi di azienda in specifici settori produttivi”. I settori sono: sanità (operatori in reparti di degenza); assistenza alla persona (educatori asili nido); industriale (addetti al montaggio, cassiere supermercato).

Modalità di fruizione e programma formativo.

Il corso può essere fruito sia in presenza che in modalità e-learning. I posti disponibili sono 25, mentre le domande di ammissione possono essere presentate fino alle 14:00 del 14 marzo. I candidati saranno selezionati in base alla valutazione del curriculum vitae et studiorum e attraverso un colloquio. Il contributo d’iscrizione è fissato a 1.266,00 €.

Il percorso è strutturato in 156 ore di didattica frontale, esercitazioni ed una prova finale con inizio il 1° aprile sino al 15 dicembre. Una prima parte sarà differenziata in base ai due profili professionali.

Ricordiamo come l’ergonomia costituisca una “nuova frontiera” ancora da studiare ed ampliare nelle conoscenze di un Tecnico della Prevenzione. Tant’è vero che l’Osservatorio Nazionale delle Professioni Sanitarie istituito dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Università ha individuato nel Documento approvato il 17 dicembre 2018 tre master specialistici per la nostra figura professionale, tra cui l’“Ergonomia ambientale e delle organizzazioni”.

Ora, la tematica è la medesima, la tipologia è diversa, non è infatti un master, bensì un corso di perfezionamento, con tutte le diversità del caso. I corsi di perfezionamento hanno una durata limitata e rilasciano un attestato finale di frequenza, mentre i master sono più complessi nel loro percorso, di durata superiore e danno diritto ad un titolo di master universitario e all’acquisizione di 60 crediti formativi universitari, come normato dal DM 509/99.

Rimane il fatto che, nonostante le differenze, questa nuova opportunità è ben strutturata ed offre un importante approfondimento a beneficio della formazione multidisciplinare attualmente richiesta al Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro.

 

* EDITeam è un OpenLab di scrittura promosso da UNPISI ed aperto ai colleghi interessati a valorizzare le proprie abilità di redazione e divulgazione tecnico-scientifica. Le richieste di partecipazione dovranno pervenire via email all’indirizzo newsletter@unpisi.it