Il 13 ottobre, Roma ha ospitato la “74ª Giornata Nazionale per le Vittime del Lavoro”, un evento solenne promosso dall’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) e patrocinato dal Comune di Roma e dalla Rai. Una giornata che non è stata solo un momento di commemorazione, ma un appello vibrante alla consapevolezza e alla responsabilità collettiva per contrastare una piaga ancora troppo presente nella società moderna.
Le celebrazioni hanno avuto inizio con una toccante cerimonia religiosa nella suggestiva cornice della Chiesa di S. Maria della Consolazione, al Foro Romano, seguita dalla cerimonia civile presso l’Aula Giulio Cesare del Campidoglio, simbolo della città. In questa occasione, le più alte istituzioni hanno voluto testimoniare la loro vicinanza alle vittime e il loro impegno verso il futuro. Tra i presenti, il ministro del Lavoro, Marina Calderone, il senatore Tino Magni e l’onorevole Chiara Gribaudo, rappresentanti della Commissione parlamentare sulle condizioni di lavoro in Italia, e il presidente dell’INAIL, Fabrizio D’Ascenzo.
Uno dei momenti più intensi della giornata è stato la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha toccato le corde più profonde dell’uditorio.

«Oggi non è solo un giorno di memoria, ma un imperativo morale per tutti noi – ha esordito il Presidente –. La sicurezza sul lavoro è una priorità che non può essere messa in secondo piano». Mattarella ha richiamato l’urgenza di un impegno collettivo e indissolubile: «Ogni vita persa è una ferita per l’intera comunità, ogni infortunio sul lavoro ci chiama a una riflessione più profonda e a un’azione decisa per prevenire ulteriori tragedie. Garantire condizioni di lavoro sicure non è solo un obbligo giuridico, ma un atto di rispetto per la vita umana e per il valore intrinseco di ogni individuo».

A questo importante evento ha partecipato tra le tante autorità anche il Presidente dell’UNPISI ATS Tecnici della Prevenzione Dott Rossi Giovanni che sottolinea quanto segue:

«Gli incidenti sul lavoro rappresentano una ferita profonda, una tragedia che non possiamo né dobbiamo ignorare. Come tecnici della prevenzione, siamo in prima linea nella tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Il nostro compito non si limita all’applicazione rigorosa delle leggi attraverso controlli puntuali, ma va oltre: dobbiamo promuovere e radicare una vera e propria cultura della prevenzione, che purtroppo ancora fatica a imporsi nel nostro Paese. Non possiamo più permetterci che la sicurezza sul lavoro sia considerata secondaria o trascurata. Oggi, come associazione, ci stringiamo con dolore ma anche con determinazione attorno alle vittime e alle loro famiglie. Rinnoviamo il nostro impegno: lavoreremo senza sosta per un futuro in cui nessun lavoratore debba temere per la propria vita mentre svolge il proprio dovere».

Questa giornata non è stata soltanto un tributo alle vittime, ma un grido di allarme e un monito: senza un cambiamento radicale della mentalità e della cultura del lavoro, altre vite continueranno a essere messe in pericolo. Il richiamo alla responsabilità collettiva risuona forte, per ricordare che la sicurezza non è un lusso, ma un diritto inalienabile di ogni lavoratore.

Alcuni momenti della Giornata:

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