Domenica 10 ottobre è la Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro, istituita dal DPCM 24 aprile 1998 e successivo DPCM 7 marzo 2003.

Nella premessa alla norma istitutiva si legge “considerata la rilevanza sociale del problema degli incidenti sul lavoro e l’opportunità di una sensibilizzazione al riguardo dell’opinione pubblica, volta in particolare al ricordo dei caduti ed alla solidarietà nei confronti dei mutilati ed invalidi, nonché a sottolineare la necessità del rigoroso rispetto delle misure di prevenzione”.

I morti sul lavoro nei primi otto mesi del 2021 sono stati 772; le denunce totali all’INAIL sono state 349.449 (+8,5% rispetto al 2020). Anche le malattie professionali hanno registrato un balzo rispetto allo scorso anno con un +31,5% (36.496 denunce di malattie professionali).

Dal Presidente Mattarella al Ministro della Salute Speranza, passando per le Organizzazioni Sindacali, tutti si sono espressi in occasione di uno o più tragici eventi. Il governo ha deciso di inasprire le pene e di istituire anche una banca dati nazionale con l’istituzione di una “patente a punti” per le aziende che non rispettano le norme di sicurezza.

Il Ministro del lavoro Orlando ha annunciato nei prossimi giorni un provvedimento per contrastare le morti sul lavoro, dichiarando oltre al bando di assunzione del personale INL, anche un incremento del personale di vigilanza ASL. Di seguito le dichiarazioni del ministro Orlando nel Video del TG1 trasmesso l’11.10.2021 alle ore 08:00 (frame dal 10’15”)

https://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/edizioni/ContentSet-9b3ab64b-a1b3-4417-a042-62b844351833-tg1.html?item=undefined

Come Associazione Tecnico-Scientifica UNPISI – Tecnici della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro, riconosciuta dal Ministero della Salute con decreto del 23 settembre 2021, cogliamo l’occasione di questa giornata, per ricordare come gli strumenti e la normativa sia già presente per ridurre e prevenire le morti sul lavoro, basterebbe completare il percorso dei decreti attuativi al Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs 81/2008) e  riportarsi a quanto già stabilito dall’art. 13 del Dls n. 81/2008 che attribuisce ai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie compiti di vigilanza ben precisi in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, e ciò può essere concretizzato soltanto investendo sulla prevenzione con un potenziamento del personale sanitario con specialistiche ed avanzate competenze in materia di valutazione dei rischi negli ambienti di lavoro, quali  i nostri colleghi laureati “Tecnici della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro”  che operano nelle ASL in grave carenza d’organico e quotidianamente collaborano con l’Autorità Giudiziaria per le indagini su tutti gli Infortuni gravi e mortali che accadono.

L’UNPISI, associazione nata nel 1964, medaglia d’oro al merito della Sanità pubblica 03.09.1965, ha rappresentato per anni la figura del Tecnico della Prevenzione, anche all’interno delle Commissioni di Laurea, prima dell’avvento degli Ordini professionali istituiti con la Legge 3/2018.

Ora, in questa nuova veste di Associazione Tecnico-Scientifica presieduta da Giovanni Rossi, gli obiettivi si ampliano e si rinnovano: la formazione per gli associati, la redazione di linee guida ed istruzioni operative riconosciute istituzionalmente, il contributo da apportare per una migliore sicurezza del lavoro, degli alimenti e dell’ambiente.

Proprio la materia della sicurezza sul lavoro è la più sentita oggi dall’opinione pubblica. È ancora davanti agli occhi il volto della ventiduenne Luana D’Orazio, la vittima che è rimasta alla ribalta della cronaca per la sua assurda morte, inghiottita da un orditoio, con un figlioletto di 5 anni ad aspettarla a casa.

Ci uniamo al messaggio odierno formulato dalla Commissione d’Albo nazionale dei Tecnici della Prevenzione https://www.tsrm.org/index.php/10-ottobre-2021-giornata-per-le-vittime-degli-incidenti-sul-lavoro/ ed al recente appello del presidente Di Giusto circa la carenza di 1400 colleghi, necessaria per fronteggiare il turn-over. Oggi è impossibile fare prevenzione: con il personale TPALL in organico un’azienda può essere ispezionata una volta ogni 28 anni.

Si consideri inoltre come il 95% delle imprese qui in Italia siano piccole o medie. E sono proprio queste tipologie di aziende ad essere quelle maggiormente coinvolte in incidenti sul lavoro per dimensioni, altre priorità, assenza di cultura della sicurezza, è facile capire come i numeri sopra citati spaventino ma non sorprendano.

Tali considerazioni si affiancano alla presenza di una normativa che comunque è presente ma che difetta di tutta una serie di ulteriori norme rimandate sempre nel tempo: manca ancora il Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP), fondamentale, come si legge nel comma 1 dell’articolo 8 del TUSL, “al fine di fornire dati utili per orientare, programmare, pianificare e valutare l’efficacia delle attività di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali (…) e per indirizzare le attività di vigilanza, attraverso l’utilizzo integrato delle informazioni disponibili negli attuali sistemi informativi (…)”; l’ideale sarebbe riuscire a modificare i processi formativi che, ad oggi, sono solo un incombente orpello burocratico e non uno strumento per rendere consapevoli tutte le figure della sicurezza, in primis i lavoratori, dei rischi che corrono e delle misure di prevenzione e protezione adottate. A dimostrazione di ciò vi sono i risultati dell’ultima indagine Insula (2021) dell’INAIL e rivolta ai datori di lavoro e ai lavoratori: sul tema della percezione del rischio “la maggior parte dei rispondenti percepisce poco o per niente la presenza dei rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro nella propria azienda, si sente poco o per niente esposta ai rischi per la SSL, ha poca o per niente paura di ammalarsi o di infortunarsi a causa del proprio lavoro”. A conferma di questo orientamento, i drammatici numeri.

L’apporto del Tecnico della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro diviene dunque fondamentale: un professionista che possiede una preparazione universitaria totale sugli aspetti tecnici, sanitari e giurisprudenziali semplicemente non esiste. Il suo apporto è essenziale, la sua carenza cronica è quindi una delle cause che hanno come effetto i numeri e le tragedie che hanno i volti di Luana D’Orazio, ma anche Giorgia Sergio (27 anni), Jaballah Sabri (23), Matteo Baldassarra (25), Simone Valli (18).

L’ATS UNPISI, attraverso l’organizzazione di eventi formativi e di aggiornamento, pubblicazioni, con la sua informazione, si pone l’obiettivo di sensibilizzare al tema della sicurezza sul lavoro e di promuovere una professione sanitaria fondamentale, ma ancora misconosciuta del Tecnico della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro.

Solo con la conoscenza della nostra figura professionale sarà possibile compiere una battaglia culturale che faccia comprendere come valutare i rischi per la salute e la sicurezza, suggerire le soluzioni migliori, praticare la prevenzione non sia un gioco da ragazzi o attività che tutti (troppi) fanno in maniera abusiva, ma soprattutto dannosa: una mancata valutazione del rischio porta ad un incidente. Serve studio, preparazione, professionalità e passione.