di Maurizio Martinelli, EDITeam*

Il 7 aprile 2022 UNPISI è stato partner sostenitore del primo vertice nazionale Italian Summit HSE, organizzato da Conflavoro PMI, in sinergia con Aifos, Unasf Conflavoro PMI, Fondazione LHS, Anmil, Aifes, Aiesil, Associazione Ambiente e Lavoro e Sistema HSE.

Il vertice ha permesso alle principali associazioni italiane del comparto SSL impegnate in ambito formativo di riunirsi a Roma a Palazzo Wedekind, presentando alle Istituzioni un Manifesto programmatico contenente 3 proposte per contribuire alla riduzione del 50% degli infortuni gravi e mortali entro il 2030, attraverso:

  1. Istituzione di un Tavolo di lavoro presso le Amministrazioni competenti ove proporre ai decisori possibili semplificazioni degli adempimenti cartacei e documentali, fermi restando i livelli di tutela, fornendo supporto per mezzo dei propri consulenti ed esperti;
  2. Valorizzazione della formazione e dell’addestramento, per diminuire l’incidenza, in costante aumento, degli infortuni sul lavoro dovuti a comportamenti imprudenti (o ad eccessi di confidenza) da parte dei lavoratori, anche per mezzo della formazione esperienziale, della progettazione innovativa della formazione e dell’utilizzo di testimonianze di lavoratori infortunati, valorizzando così al massimo l’empatia del processo formativo;
  3. Individuazione e finanziamento di strumenti di tipo premiale, anche a favore di imprese virtuose, che incentivino la promozione e la corretta attuazione di misure volte a tutelare la salute.

Per approfondire gli argomenti trattati suggeriamo di scaricare il Manifesto-Summit-HSE in formato pdf.

Molti sono stati i temi oggetto di confronto, prima fra tutte la necessità di fare squadra e sinergia ed avere un unico obiettivo: “fare tanta cultura e prevenzione ed evitare la repressione che viviamo nelle imprese” (Capobianco, Conflavoro), e ancora la centralità della sicurezza: “la questione della sicurezza deve riguardare ogni attore che deve fare la propria parte, un circolo virtuoso che farà bene al nostro settore produttivo”.

In rappresentanza delle Istituzioni, la Senatrice Rossella Accoto, Sottosegretaria al Ministero del lavoro, ha riferito che “i dati aggiornati degli infortuni sul lavoro sono l’ennesimo campanello d’allarme: nei soli mesi di gennaio e febbraio, sono aumentati del 47,6% rispetto al primo bimestre del 2021”, ed in merito ha aggiunto che “la cultura della sicurezza è un valore da coltivare tutti i giorni da parte sia dei datori di lavoro che dei dipendenti. Per promuoverla occorre liberarsi dalla concezione della sicurezza come mero adempimento formale trasformandola, invece, in un elemento centrale della vita stessa dell’azienda. Bisogna andare oltre gli obblighi minimi di legge, un percorso virtuoso deve essere fondato su un’attenzione costante all’aspetto preventivo e sulla conoscenza approfondita del rischio”, insistendo poi un accento alla cultura della sicurezza in campo educativo, rendendo ormai necessario “introdurre la formazione nelle scuole primarie per educare alla sicurezza non solo nei luoghi di lavoro, la sicurezza va vista nella quotidianità e anche nello sport. educando alla sicurezza”.

Interessante anche l’intervento dell’Onorevole Bressa, Presidente della Commissione d’inchiesta sulle condizioni del lavoro in Italia, che a proposito della sicurezza nelle scuole, ha annunciato che è prossimo ”un investimento nella formazione nelle scuole, anche attraverso strumenti multimediali, per far capire che la sicurezza e il lavoro sono parte della vita accanto all’alimentazione e alla sicurezza stradale”.

Interessante l’intervento del Dr. Giordano, che si è soffermato sulle recenti novità introdotte dal Decreto Fiscale, dichiarando che “la riforma complessivamente ha da un lato previsto l’equiparazione dell’INL alle ASL, in particolare sul coordinamento degli organi di vigilanza che rimane un nodo importante in un Paese con più di 10 organi di controllo, mentre il provvedimento di sospensione dell’attività delle imprese, si è rivelato uno strumento efficace, come confermano i dati attuali…”, aggiungendo inoltre che “il termometro della sicurezza non sono i morti sul lavoro ma l’efficienza della tutela del lavoro pubblico e privato”. A conclusione del suo intervento ha fornito una visione d’insieme dei cambiamenti che stanno interessando il settore sicurezza e che stanno portando ad un approccio di responsabilità sociale di impresa, ricordando in merito la recente novità costituzionale: “…Spesso dimentichiamo che non più di un mese e mezzo fa abbiamo avuto una grande riforma culturale attraverso l’art. 41 della Costituzione che ha introdotto i principi di tutela dell’ambiente, della biodiversità e dell’ecosistema.

Il video integrale dell’evento è pubblicato sulla piattaforma youtube al LINK

* EDITeam è un OpenLab di scrittura promosso da UNPISI ed aperto ai colleghi interessati a valorizzare le proprie abilità di redazione e divulgazione tecnico-scientifica. Le richieste di partecipazione dovranno pervenire via email all’indirizzo newsletter@unpisi.it

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Posted 11.04.22 ⁄ Revised and Published 13.04.22

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