di Maurizio Martinelli, EDITeam*

A chiusura della tre giorni del 22° Salone Ambiente Lavoro di Bologna, il 24 novembre 2022 si è tenuto il secondo Italian Summit HSE, vertice nazionale delle più importanti associazioni e fondazioni che si occupano di salute e sicurezza sul lavoro, organizzato e promosso da Conflavoro PMI e UNASF (per maggiori informazioni clicca qui).

Nel corso dell’evento, moderato da Lorenzo Fantini, consulente tra i massimi esperti in materia, sono intervenuti: Roberto Capobianco – Presidente Conflavoro PMI, Davide Scotti – Sistema HSE, Paolo VaresiAIFES, Giuseppe DiamantiANMIL, Rocco VitaleAIFOS, Enzo Capobianco – Presidente UNASF, Raffaella MalvestutoAIESIL, Katia RazziniATS UNPISI, per presentare all’On. Walter Rizzetto ed al Sottosegretario al Lavoro On. Claudio Durigon (intervenuto da remoto), alcune proposte concrete ed immediatamente attuabili concretizzate in tre punti:

  1. Creazione di un tavolo di lavoro per identificare le semplificazioni agli obblighi cartacei e documentali in materia di SSL;
  2. Previsione della necessità che gli attestati dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro rechino un identificativo univoco;
  3. Presentazione di una proposta di legge che introduca il credito di imposta per attività di promozione della SSL.

L’On. Rizzetto ha dichiarato: “La prima proposta di legge che ho ripresentato in questa legislatura è per l’introduzione del diritto al lavoro volto alla sicurezza nelle scuole secondarie di secondo grado”.

Rizzetto era già stato firmatario di una analoga proposta nella precedente legislatura, per contribuire a formare cittadini consapevoli dei diritti, dei doveri e delle tutele connesse allo status di lavoratore. Tra questi insegnamenti particolare attenzione è dedicata alla cultura e alla consapevolezza del diritto del lavoratore ad avere un lavoro sicuro sotto i profili della salute, dell’igiene e del benessere, nella prospettiva della prevenzione e della gestione integrata dei rischi professionali.

I giovani, ha affermato Rizzettosono i futuri lavoratori e serve formarli al rispetto della sicurezza negli ambienti lavorativi perché ne vale delle loro vite”, aggiungendo che “Oggi abbiamo un impianto normativo che di fatto va a sanzionare, giustamente, ma dobbiamo cercare di fare un passo avanti e formare molto prima”.

Si riporta di seguito una sintesi delle 3 proposte presentate dai membri del Summit:

  • Creazione di un tavolo di lavoro per identificare le semplificazioni agli obblighi cartacei e documentali in materia di SSL, tenendo conto di quanto emerso presso le aziende e rilevato dai professionisti della salute e sicurezza sul lavoro e dai componenti di HSE Summit negli anni dal 2008 ad oggi. Va specificato che ciò che il tavolo sarebbe chiamato a semplificare è unicamente la parte burocratica e meramente documentale della normativa di salute e sicurezza sul lavoro, la quale comporta per le aziende e i suoi consulenti la necessità di impegnare il proprio tempo su adempimenti formali (ad esempio, comunicazioni e notifiche, che potrebbero in alcuni casi essere sostituite da autodichiarazioni, quando non addirittura eliminate) non potendolo utilizzare per la realizzazione di misure di prevenzione e protezione di tipo sostanziale (interventi di prevenzione efficace di infortuni sul lavoro e malattie professionale quali la migliore organizzazione dei ruoli in materia di salute e sicurezza, il miglioramento della sicurezza di luoghi di lavoro, attrezzature e DPI, la formazione, l’informazione, l’addestramento e la sorveglianza sanitaria);
  • Previsione della necessità che gli attestati dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro rechino un identificativo univoco, apposto dal soggetto formatore sotto la sua responsabilità e immodificabile, che permetta di risalire al tipo di corso, alla sua durata, ai registri dei presenti, ai test di verifica dell’apprendimento, al fascicolo formativo (contenente il progetto del corso, il quale evidenzi la coerenza con la valutazione dei rischi) e ai suoi contenuti e come tale verificabile agevolmente in sede di controllo, divenendo anche misura di semplificazione delle ispezioni. Tale innovazione prende le mosse dalle esperienze positive già realizzate con successo dalle associazioni facenti parte di HSE Summit, quali, ad esempio, i libretti formativi adottati volontariamente da AIESIL (sin dal 2014), AIFOS e Ambiente e Lavoro, le quali hanno consentito la piena tracciabilità delle attestazioni e una immediata ed agevole verifica della loro coerenza con le attività didattiche svolte;
  • Presentazione di una proposta di legge che introduca il credito di imposta per attività di promozione della SSL, quale supporto alle aziende virtuose, che abbiano deciso di puntare sugli investimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. In questo modo si darebbe un segnale chiaro, anche economicamente tangibile, alle aziende e ai cittadini rispetto alla volontà del Governo e del Parlamento di promuovere la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.

Quanto al Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali On. Claudio Durigon, intervenuto da remoto all’evento del Summit HSE, ha sottolineato la piena condivisione delle proposte avanzate dai membri del Summit (clicca qui per la lettura integrale delle 3 proposte alla politica).

Alcune foto dell’Italian Summit HSE

Il commento delle associazioni e organizzazioni partner 

A conclusione dell’evento, i membri del Summit (AifosUNASF Conflavoro PMIFondazione LHSAnmilAmbiente e LavoroAifesSistema HSE, ATS UNPISI) hanno dichiarato:

Quello di oggi è stato un ulteriore step verso una costante ed efficace collaborazione tra le istituzioni politiche e le associazioni che, quotidianamente, si occupano di salute e sicurezza sul lavoro e ben conoscono la realtà italiana, quindi gli strumenti necessari a combattere questo fenomeno tra i più negativi e costosi in Italia in termini di vite. Per farlo occorre sostenere le imprese e i lavoratori in modo concreto e fattivo, differente da come fatto finora. Non è però sufficiente la sola nostra volontà, e quindi ringraziamo il sottosegretario Durigon e il presidente Rizzetto per essersi fatti carico delle nostre istanze. Uniti dobbiamo fermare questa strage”.

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Posted 30.10.22

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